OUMOU SANGARE
[Wassoulou-Mali-Blues]

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«One of the great queens of malian music» ROLLING STONE MAGAZINE
«An object lesson in how to update the West African Sound» FINANCIAL TIMES
«La plus grande des chanteuses africaines» LES INROCKS

VENERDÌ 21 SETTEMBRE 
Auditorium Flog FIRENZE - Festival Musica dei Popoli

SABATO 22 SETTEMBRE 
Auditorium Parco Della Musica - ROMA EUROPA FESTIVAL

Cantautrice del Mali, stella di prima grandezza della scena internazionale, Oumou Sangaré è ambasciatrice della musica africana nel mondo, insignita nel 2001 dell’International Music Council/Unesco Music Prize per il suo contributo “all’arricchimento e allo sviluppo della musica, della pace, della comprensione tra popoli e della cooperazione internazionale”. Cantautrice, esponente nella lotta per i diritti delle donne, portavoce della sua generazione, Oumou è molto più di una semplice “cantante”. È semmai un fenomeno sociale, per i valori che incarna e per i quali si batte. In Mali viene chiamata Sangare kono—Sangare the Songbird. Nata a Bamako nel 1968 da genitori emigrati dalla regione a sud del fiume Niger conosciuta come Wassoulou, nel 1986 vine invitata ad unirsi al gruppo di percussioni tradizionali Djoliba per un tour europeo. Dopo questa breve esperienza Oumou decide di formare un proprio gruppo e forgiare un proprio sound basato sugli stili della sua terra d’origine, Wassoulou, nata dal connubio tra l’antica tradizione dei rituali di caccia e i canti devozionali, la preghiera e il raccolto, con melodie costruite su scala pentatonica. All’età di 21 anni, Oumou è già una stella. Ma fu solo grazie all’interessamento del leggendario chitarrista Ali Farka Toure che comincia a varcare con forza i confini africani. Nel 1991 l’etichetta inglese World Circuit acquista i diritti internazionali dell’album e comincia a far conoscere la sua musica in tutto il mondo. Tra le sue collaborazioni, ricordiamo volentieri il contribuito alla colonna sonora di “Amatissima”, adattamento cinematografico del libro del Premio Nobel Toni Morrison, e la partecipazione da protagonista all’album di cover “The Imagine Project” di Herbie Hancock, vincitore nel 2011 del Grammy Award. Fino ad oggi – a sette anni dal precedente “Seya” – con la pubblicazione a maggio 2017 del nuovo “Mogoya”, il primo sull’etichetta francese Nø Format