Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo

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POLO MUSEALE DELL’UMBRIA

Gubbio. Il museo di Palazzo Ducale scelto come una delle sedi espositive

della mostra “Gubbio al tempo di Giotto”

Palazzo Ducale deve essere cercato. E per arrivarci bisogna fare una viuzza in salita. Ma quando si raggiunge la meta sembra di essere in un posto sospeso nel tempo”. Le parole della direttrice del Palazzo, Paola Mercurelli Salari, sono il migliore incipit per comprendere la scelta del Palazzo Ducale di Gubbio come una delle tre sedi espositive della mostra Gubbio al tempo di Giotto. Tesori d’arte nella terra di Oderisi, in programma dal 7 luglio al 4 novembre. 

Un’esposizione tutta italiana ma con risvolti internazionali, a partire dal prestigioso logo dell’anno europeo del Patrimonio (è l’unica realtà umbra a potersi fregiare dell’ambito riconoscimento), con numerose opere provenienti, in prestito, dall’estero e una comunicazione bilingue per facilitare la visita dei turisti stranieri. 

Nella dimora voluta da Federico, le antiche mura vedranno ancora una volta il dialogo tra passato e futuro attraverso una didattica interattiva e multidisciplinare che consentirà un’accessibilità completa anche a quanti, non udenti e non vedenti, solitamente restano tagliati fuori dagli eventi espositivi.

Così il Palazzo Ducale amplia la propria dimensione museale confermandosi un luogo esemplare da cui si dipanano prospettive, ricerche, confronti, idee. Un vero e proprio paradigma per Gubbio, per l’Umbria e per l’Italia. Una dimostrazione fortissima di quanto anche i cosiddetti musei “minori”, decentralizzati, costituiscano in realtà uno snodo focale per la valorizzazione e la promozione della cultura.

Un percorso, lungo e faticoso, come la strada che conduce a Palazzo Ducale, ma la ferma volontà di realizzare, insieme a Comune e Diocesi di Gubbio, un evento culturale di grande portata ha consentito di raggiungere l’obiettivo dell’organizzazione di una mostra che intende caratterizzarsi come occasione di studio e approfondimento. La ricerca archivistica e il restauro di gran parte delle opere esposte hanno costituito il presupposto indispensabile per gli studi raccolti in un catalogo, edito da Fabrizio Fabbri (336 pp., 40 €) e curato da Enrica Neri, Elvio Lunghi e Giordana Benazzi, che non solo si propone di diventare punto di riferimento per la bibliografia specialistica, ma anche un utile strumento per quanti vorranno conoscere e indagare meglio il ruolo di crocevia artistico svolto da Gubbio ad inizio del XIV secolo.