Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio
per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo
e l’Etruria meridionale
Inaugurazione della mostra
“Tessere la Speranza. Il culto della Madonna delle Grazie”
Mercoledì 9 maggio dalle ore 17.00
Capranica (VT)
Conferenza di Presentazione-Sala Comunale Consiliare, Corso Francesco Petrarca 40
Inaugurazione-Chiesa di S.Francesco, Corso Francesco Petrarca 42
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Giunta alla settima edizione, la mostra “Tessere la Speranza”, progetto itinerante della Soprintendenza che indaga il fenomeno artistico e antropologico delle Madonne Vestite nel Lazio, è dedicata al culto della Madonna delle Grazie.
A Capranica, in provincia di Viterbo, la Madonna delle Grazie è destinataria di una profonda devozione, documentata dal 1808 quando le furono cuciti sontuosi abiti processionali. Il simulacro testimonia più di duecento anni di storia di fede e di tradizioni del territorio e dintorni. Ancora ai nostri giorni, la Madonna è protagonista di una solenne e partecipata processione organizzata dalla Confraternita che porta il suo nome.
Dal duomo del paese dov’era conservata, la statua della Madonna si spostò a fine secolo nella chiesetta rurale eretta per lei sulla strada che collegava il paese con Ronciglione, dov’è tuttora presente assieme ai santi di maggiore popolarità nell’ambiente contadino: Sant’Agata, che aiutava le neomamme nell’allattamento; Sant’Apollonia, che proteggeva contro il mal di denti; Sant’Eligio, che proteggeva contro le disgrazie provocate dai cavalli; Santa Lucia, protettrice degli occhi, e San Giuliano l’Ospitaliere, patrono dei pellegrini. Non manca - ma si trova in sacrestia – una raffigurazione di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali domestici.
La serie di mostre dal titolo “Tessere la Speranza” ha preso il via nella sede della Soprintendenza oltre un anno fa, riscuotendo l’interesse degli addetti al lavoro e non solo. Punta l’attenzione su quei manufatti artistici fragilissimi, ma vivi, che sono gli abiti, senza trascurarne i preziosi contenitori. Una ragione in più per entrare nelle chiese di un paese millenario ed apprezzarne la dimensione artistica e demoetnoantropologica.
Nella mostra che prende avvio nel cuore del Viterbese, accanto agli abiti della Vergine di Capranica, sono esposti i corredi di altre Madonne delle Grazie, quelli provenienti da Arpino e Veroli e gli abiti “firmati” della Madonna de’ Noantri, la Madonna che solca il fiume a bordo di una barca, nel quartiere più storico e popolare della città di Roma. Ecco dunque il compito – o meglio uno dei compiti – della mostra: quello di far conoscere, insieme con i vestiti, le abitudini, le feste, le processioni sentite e seguite da tutto il popolo. Manifestazioni immateriali che meritano l’attenzione e la tutela che il nostro Ministero ha deciso di ricondurre alle figure specialistiche degli antropologi. Il personale tecnico della Soprintendenza, ancora privo di tali figure, ha “tessuto” - termine quanto mai appropriato – rapporti con l’università, per avere il supporto ai massimi livelli di competenza nel settore.
Intervengono alla Conferenza di presentazione, a cui seguirà la vera e propria inaugurazione della mostra: il Soprintendente Arch. Margherita Eichberg; il Sindaco di Capranica Pietro Nocchi; Silvia Valentini, Assessore alla Cultura del Comune di Capranica; con contributi di Marcello Arduini, docente dell’Università della Tuscia, Antropologo e Mario Pesce, docente della Sapienza-Università di Roma, Antropologo.
Info: la mostra sarà allestita fino al 1 giugno 2018
Apertura al pubblico: lunedì-mercoledì-venerdì ore 15.00-19.00
sabato: 9.00-12.00 e 15.00-19.00
domenica:9.00-12.00
tel: 348.2872187 (Pietro Serafini, Priore)
Si ricorda che il comitato organizzatore “Aldo Capitini 2018” è composto da Regione Umbria, Provincia di Perugia, Comune di Perugia, Polo museale dell'Umbria, Galleria nazionale dell’Umbria, Università degli Studi di Perugia, Università per Stranieri di Perugia, Ufficio scolastico regionale per l’Umbria, Archivio di Stato di Perugia, Istituto per la storia dell’Umbria contemporanea, Fondazione Centro Studi Aldo Capitini, Fondo Walter Binni, Istituto tecnico economico tecnologico «Aldo Capitini» di Perugia, Il Ponte editore, Libera Umbria, Associazione amici di Aldo Capitini, Movimento nonviolento per la Pace, Tavola della Pace, Coordinamento nazionale degli Enti locali per la Pace, Società operaia di mutuo soccorso di Perugia.
, sono riusciti a rendere il museo una meta privilegiata da molti visitatori. Nei mesi di gennaio, febbraio, marzo e aprile si sono registrati 6919 visitatori per un incasso complessivo di euro 13447 (con un aprile da record: 3429 visitatori, 7102 euro di incasso). Nel 2016 i visitatori degli stessi mesi erano stati 6408 (con un incasso di euro 11305); nel 2017 si erano registrati 4301 ingressi (incasso di euro 7557). Complici del successo sono, senza ombra di dubbio, alcune iniziative di punta. Tra queste, meritano una speciale menzione la mostra del progetto Lighquake 2017 Spoleto-Gubbio “Light Art”, svoltasi negli spazi del Palazzo dal 7 dicembre 2017 al 25 febbraio 2018 (3195 visitatori); “Giuseppe Magni e la maiolica italiana dello Storicismo”, esposizione inaugurata il 27 novembre 2017 e ancora in corso (fino al 20 maggio 2018); la presentazione dell’esposizione permanente delle otto Tavolette di Taddeo di Bartolo (sulle quali il MiBACT ha esercitato il diritto di prelazione, assegnandole definitivamente al Palazzo Ducale), tenutasi nel salone d’onore il 18 marzo 2018, alla presenza di Ilaria Borletti Buitoni, Caterina Bon Valsassina, Marco Pierini, Filippo Mario Stirati, Gail E. Solberg. “Ci auguriamo" ha affermato Paola Mercurelli Salari, "che anche attraverso il Palazzo che dirigo Gubbio possa affermare il ruolo centrale per la cultura umbra che merita”.Nel ringraziareil personale dell’istituto per la preziosa collaborazione e per i sacrifici, ripagati dal numero eccezionale di visitatori, il direttore ha aggiunto che “lale
Polo Museale dell’Umbria-Piazza G.Bruno,10 Perugia
UFFICIO STAMPA e COMUNICAZIONE - Responsabile: Francesco Pullìa tel.0755759608
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Villa del Colle del Cardinale.
Ampio servizio della rivista Bell'Italia
sulla splendida residenza cinquecentesca di Fulvio Della Corgna
"Un gioiello nel cuore dell'Umbria", così la prestigiosa rivista Bell'Italia definisce Villa del Colle del Cardinale in un bel servizio, corredato di splendide fotografie, ospitato nel numero di maggio da poco in edicola. Alla dimora tardocinquecentesca del cardinale Fulvio Della Corgna (1517-1583, nipote di papa Giulio III), acquisita dallo Stato nel 1996 e attualmente tra i siti di maggiore attrazione del Polo museale dell'Umbria, è dedicato un testo di Sandra Fiore con immagini di Davide Camesasca che rendono un'idea non solo della raffinatezza degli affreschi nelle sale ma anche dell'atmosfera promanata dall'ampio parco, di tredici ettari, con siepi di bosso, limonaia e una straordinaria varietà di specie botaniche.
In attesa che tra qualche giorno, dopo un periodo di attentorestauro, la residenza (progettata secondo alcuni dall'architetto Galeazzo Alessi, secondo altri da Jacopo Barozzi da Vignola) riapra definitivamente i battenti, il mensile pubblicato dall'editore Cairo offre la possibilità di visitare virtualmente questo angolo della regioneche si erge a Colle Umberto I, nella valle del rio Caina, alle pendici del crinale occidentale del monte Tezio.
Qui vi soggiornarono, tra tanti personaggi di rilievo, anche lette della Repubblica romanaAurelio Saffi (1819-1890) - che insieme al poeta Vincenzo Cardarelli diresse nel 1920 il celebre periodico "La Ronda".
Negli ultimi tempi, grazie all'appassionato e intdel Cardinale ha ospitato importanti eventi culturali.