Canaletto di Cristina Pattaro
Mostra "Canaletto 1697-1768", esposta a Palazzo Braschi
In occasione della Notte dei Musei 2018, iniziativa organizzata dal Comune di Roma, insieme all'editore di Africanpeoplenews, la dottoressa Emanuela Scarponi, Sabato 19 maggio, visitiamola Mostra "Canaletto 1697-1768" a Palazzo Braschi nella splendida cornice di Piazza Navona. La mostra presenta il più grande nucleo di opere del grande pittore veneziano mai esposte in Italia e retrospettivamente intende celebrare il 250° anniversario dalla morte di Giovanni Antonio Canal,detto il Canaletto, uno dei più noti artisti del 700 Europeo. Si ritrovano qui raccolticapolavori provenienti da alcuni dei più importanti musei del mondo, tra cui il Museo Puskin di Mosca, il Museo JacquemartAndrè di Parigi, il Museo delle Belle Arti di Budapest, la NationalGallery di Londra ed il KunsthistorischesMuseum di Vienna, musei di Boston, Kansas City e Cincinnati e, tra le istituzioni museali italiane, il Castello Sforzesco di Milano, i Musei Reali di Torino, la fondazione Giorgio Cini e le Gallerie dell'Accademia di Venezia, la Galleria Borghese e la Galleria Nazionale d'Arte Antica a Palazzo Barberini di Roma.
Ci sentiamo quindi in dovere di esprimere un grazie di cuore al Comune di Roma per l'impegno profuso nell'organizzazione della mostra.
Le opere esposte a Palazzo Braschi richiamano alla mente tre capitali senza tempo: in primisVenezia, città natale dell'artista; poi Romacittà in cui Canalettoragazzo insieme al padre furono attivi come pittori e scenografi; infine, Londra città in cui nostro artista, affermatosi vedutista, visse e operò per 9 anni in età matura.
Soffermandoci davanti ai dipinti percepiamo la forza di un genio, capace di ingannarci da sembrare fotografico, che cura le immagini nei dettagli con una precisione che impressiona e si lascia andare ad una grande libertà creativa: l'artista veneziano infatti unisce una brillante preparazione scenografica alla profonda conoscenza della prospettiva, un raro talento pittorico a un uso razionale delle scoperte scientifiche nel campo dell'ottica, della percezione visiva, dei colori e delle distanze. Stupisce la sua capacità nel creare segni, esprimere movimenti, inventare un linguaggio tecnico nuovo tale da farci vedere le cose, da una veduta della città ai muri screpolati, dai gesti delle persone indaffarate, al fermento della vita quotidiana, e da farci percepire il chiacchiericcio delle popolane, dei commercianti intenti ai loro traffici in Piazza San Marco e lo sciabordio delle acque in bacino. Sono figure attinte dal vero e colte in pose naturali e anche lo spettatore/ visitatore di oggi riconosce gli edifici della Piazza,del "Salotto d'Europa", come pochi anni dopo fu definita da Napoleone.
Nella sua osservazione del reale, nel suo studio della luce, fra acque e cielo, c'è il secolo dei lumi (non è una coincidenza; è nato infatti 3 anni prima del 1700), con la società borghese e commerciale; i traffici sono lo sfondo impalpabile e accennato delle sue vedute.
Prima della fotografia e all'inizio della Rivoluzione industriale Canaletto annuncia una rivoluzione figurativa che nel corso del XIX secolo darà corpo alle tradizioni pittoriche della Contemporaneità. Il Settecento è l'epoca dei gran tour, della passione dei viaggiatori europei, in particolare inglesi, per Venezia: per gli stranieri le luminose vedute della città dei Dogi, ricche di dettagli architettonici e vita quotidiana, rappresentavano i più incantevoli souvenir di viaggio e oggi contribuiscono all'apprezzamento e al successo di Canaletto, quale grande artista europeo ed internazionale.
Come veneziana percepisco un legame particolare e di affetto con questo artista ed è quindi naturale la forte attrazione che sento per le opere che riproducono una città unica al mondo nel suo genere. Il mio sguardo affascinato è attratto dalle scene di vita quotidiana sul Ponte di Rialto ed in particolare nel bacino di San Marco.
"Il ritorno del Bucintoro al Molo il giorno dell'Ascensione" con l'imbarcazione del doge sontuosamente addobbataper la festa dello Sposalizio con il mare è una delle più importanti e solenni ricorrenze nel calendario della Serenissima Repubblica di San Marco e nell'ammirarlo la percezione emotiva che ne trasfonde appaga i miei sensi e mi perdo nell'immensità dei colori e dello sfarzo rappresentato sulla tela. In questa magnifica ambientazione Canalettorende Venezia protagonista nel massimo del suo splendore avvolgendo di luci ed ombre i suoi monumenti.
Mi sento particolarmente fortunata di essere a Roma e di incontrare questo quadro , famoso in tutto il mondo, proveniente dalla lontana Mosca, che vedo in originale per la prima volta. I mie i ringraziamenti finali vanno ad Africanpeoplenews per condividere questa esperienza unica: insieme quindi festeggiamo e concludiamo la giornata con una ottima pizza e dissetante birra da Origano, ristorantepizzeria tra Piazza Navona e Campo de' Fiori. Anche in questo caso la toponomastica mi riporta affettuosamente a Venezia.
Cristina Pattaro, rubrica arte e spettacolo APN