Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio

per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo

e l’Etruria meridionale

ALLA SCOPERTA DELLA NUOVA VOLSINII

Edifici pubblici, case private e luoghi di culto segreti della città romana

visite guidate all'area archeologica

ore 10.30, 12.00, 13.00

domenica 13 agosto e domenica 27 agosto 2017

Bolsena (VT), area archeologica di Poggio Moscini, via Orvietana s.n.c.

In occasione delle aperture straordinarie estive dell’area archeologica demaniale di Poggio Moscini a Bolsena (VT), dove gli scavi condotti dall’École Française de Rome (1946-1986) hanno riportato alla luce un ampio settore della nuova Volsinii, la città fondata dai Romani presso la sponda orientale del lago dopo la distruzione della Volsinii etrusca (Orvieto) nel 264 a.C., la Soprintendenza propone al pubblico un itinerario di visita in cui saranno illustrati, attraverso i monumenti principali, aspetti della vita pubblica, privata e religiosa della comunità volsiniese.

Percorrendo il Foro di età flavia e ammirando i resti della Basilica civile, trasformata nel corso del IV secolo d.C. in chiesa cristiana con annessa necropoli, delle botteghe, dei magazzini, delle latrine, della via tecta e di due lussuose case private, la Domus del Ninfeo e la Domus delle Pitture, entrambe impiantate nel II sec. a.C. ma notevolmente ampliate e arricchite in età imperiale anche con raffinate decorazioni pittoriche, il visitatore potrà apprezzare il percorso di sviluppo culturale ed economico della città, che ebbe una lunga fioritura favorita dalla presenza della via Cassia, realizzata intorno alla metà del II secolo a.C., dalle origini sino al suo definitivo declino, con l'invasione dei Visigoti (410 d.C.) e, infine, con l'occupazione dei Longobardi tra il 570 e il 575 d.C.

Un percorso costellato non solo di luci ma anche di ombre, come testimonia la pratica di culti orgiastici, riservati ad iniziati, in onore del dio Bacco, versione romana del nume greco Dionysos e dell'etrusco Fufluns. Il dio dell'estasi, del vino, dell'ebbrezza e della liberazione dei sensi era venerato in un luogo segreto, identificato grazie al rinvenimento al suo interno di un gruppo di terrecotte a soggetto dionisiaco, tra cui il celebre "trono delle pantere" esposto nel vicino Museo Civico Territoriale del lago di Bolsena, un tempio sotterraneo ubicato in corrispondenza della Domus delle Pitture. Costituito da una sala quadrangolare (la Sala dei Misteri) scavata nel banco roccioso, preceduta da un lungo corridoio di accesso e coperta da un insolito soffitto troncoconico con modanatura dipinta in rosso, il luogo di culto ed i suoi arredi anche sacri subirono una distruzione violenta, verosimilmente collegata alla repressione dei Bacchanalia (culti orgiastici), voluta dal senato romano nel 186 a.C.

Tra le grandi famiglie attestate a Volsinii Novi figura quella dei Seii, che ebbe uno dei rappresentanti più celebri (e discussi) in Lucio Elio Seiano (nato a Volsinii, intorno al 20-19 a.C. e morto a Roma, nel 31 a.C.), ambizioso amico e confidente dell'imperatore Tiberio, da questi nominato Prefetto del pretorio nel 14 d.C. Dell'uomo potentissimo, astuto e senza scrupoli che, dominando la scena politica dietro le quinte, mantenne tale carica sino al 31 d.C. quando, caduto in disgrazia, venne destituito e giustiziato per volere dell'imperatore, lo storico Tacito, suo detrattore, ci ha lasciato un ritratto nitido e impietoso (Annali IV, 1) "Il suo corpo era abituato alle fatiche, l'animo pronto a osare; abile nel dissimulare le sue intenzioni e nell'accusare gli altri, adulatore e insieme gonfio di superbia, esibiva contegnosa riservatezza covando una smania irresistibile di afferrare il potere supremo e, a questo scopo, alternava ora prodigalità e fasto, più spesso senso d'iniziativa e accortezza, doti non meno pericolose, se finalizzate alla conquista del potere assoluto."

Informazioni: dott. Maria Letizia Arancio, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; cell. 3334389626

www.sabap-rm-met.beniculturali.it

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